Quando viene a mancare una persona cara, tutti hanno bisogno di eseguire un rito funebre per i funerali, che si sia credenti oppure no. I funerali non dovrebbero applicare una versione ristretta del secolarismo che negherebbe qualsiasi spiritualità, al contrario, hanno bisogno di facilitare i gesti religiosi che possono aiutare i credenti, familiari, parenti ed amici. Tuttavia il funerale deve accompagnare anche i non credenti con significative cerimonie civili.
A seconda delle religioni, delle tradizioni e degli usi di ciascun paese il rito funebre differisce. Conosciamo le procedure per ognuna delle quattro religioni più praticate in Italia.
- Il rito cattolico
In Italia il rito funebre cristiano-cattolico è il più comune. La cerimonia è in questo caso adatta sia alla chiesa che al cimitero. Il sacerdote svolge un ruolo centrale e la famiglia può contare su di lui per l'organizzazione dei funerali cattolici e della cerimonia. L'interramento, o inumazione, e la tumulazione in loculi, sono spesso pratiche preferite e più diffuse anche se la Chiesa non proibisce la cremazione, avendola autorizzata mezzo secolo fa. L'unica condizione è che la cremazione avvenga dopo la cerimonia religiosa e che le ceneri non siano disperse. Questa usanza trova la sua spiegazione nella storia, ricorda che Cristo fu sepolto dopo la sua morte. I servizi funebri, con l'assistenza del sacerdote, sono responsabili della fase finale della sepoltura. Nel cimitero, la sepoltura è accompagnata da una breve cerimonia alla presenza del sacerdote che procede alla benedizione del defunto. Per il monumento funerario, nessun vincolo è imposto.
La cerimonia funebre cattolica segue riti e stadi propri. L'attenzione si concentra sui punti salienti della vita del defunto e traccia gli eventi importanti e significativi del suo passaggio sulla Terra. I funerali sono un messaggio di speranza, una promessa di una vita serena e pacifica nell'aldilà. La messa in chiesa viene celebrata prima della sepoltura, durante la quale vengono consegnati omaggi al defunto dal sacerdote e dai parenti. Prima della cerimonia, il sacerdote e la famiglia scelgono le preghiere, le letture e le canzoni che ne ricordino la sua esitenza in vita. Nel cimitero, la sepoltura è accompagnata da una breve cerimonia alla presenza del sacerdote che procede alla benedizione del defunto. Per il monumento funerario, nessun vincolo è imposto.
- Il rito ebraico
L'ebraismo è la religione più antica ad essere ancor oggi praticata in Italia. A Roma è documentata una presenza ininterrotta dell'ebraismo fin dai tempi precedenti la comparsa del cristianesimo. Dopo la morte di una persona, viene eseguita da persone dello stesso sesso del defunto una toilette per la pulizia, secondo regole ben precise mentre vengono recitati i salmi. Non è consentita l'assistenza per la conservazione a meno che il corpo non sia rimpatriato in Israele. Dopo il bagno, la famiglia inizia una veglia funebre durante la quale vengono lette le preghiere. Durante questa veglia, una candela è perennemente illuminata per simboleggiare l'immortalità dell'anima, e il defunto non deve mai essere lasciato solo. L'interramento di solito avviene 24 ore dopo la morte. La cerimonia religiosa si svolge alla presenza del rabbino al cimitero. Il Kaddish, la preghiera dei morti, viene recitato lì, poi i parenti gettano tre pale di terra sulla bara. Sul monumento funebre viene incisa un'iscrizione ebraica. Dopo la sepoltura inizia un periodo di lutto in tre fasi: 7 giorni, 30 giorni e 1 anno.
Nella religione ebraica, la cremazione è severamente vietata così come la donazione di organi.
- Il rito protestante
Il protestantesimo in Italia conta almeno 750.000 fedeli suddivisi in molte denominazioni. Secondo il rito protestante prima della sepoltura, una cerimonia di resa a Dio ha luogo nel tempio. Celebrato dal pastore, non è oggetto di alcuna liturgia particolare e consiste in letture e canzoni scelte dai parenti. Al cimitero, il parroco interviene e rende omaggio al defunto. Anche se alla tomba è permesso di prosperare, le famiglie spesso chiedono donazioni in beneficenza.
Autorizzata dall'inizio del ventesimo secolo, la cremazione è proporzionalmente molto più praticata che tra i cattolici; come la sepoltura, si svolge alla presenza del pastore.
- Il rito musulmano
Di fatto i musulmani considerano il rito funebre uno dei servizi finali da offrire ai propri cari ed una opportunità per ricordare la brevità della vita su questa terra. Dopo la morte, quattro persone dello stesso sesso del defunto puliscono il corpo secondo un rituale specifico per purificarlo. La cura per la conservazione è severamente vietata, così come fotografare i resti. Durante la veglia funebre, un imam recita le sure del Corano in presenza di familiari e parenti. Di norma, per i musulmani, la sepoltura deve avvenire entro 24 ore dalla morte o comunque molto velocemente, per rispetto nei confronti del defunto. Portato al cimitero in una soffice bara di legno, il corpo viene quindi sepolto a terra, sul lato destro, con il petto rivolto verso la Mecca.
Secondo la tradizione solo gli uomini partecipano alla cerimonia e le donne aspettano fino al giorno dopo per recarsi al cimitero. Il monumento funebre deve essere molto sobrio e includere l'iscrizione di un versetto del Corano.
Nella religione musulmana, la cremazione è severamente vietata così come la donazione di organi.
Per un sereno svolgimento delle esequie, per dare luogo ad una cerimonia sentita e partecipata per il proprio caro, affidarsi ad un’impresa di onoranze funebri seria assicura un’accorta organizzazione dei funerali.
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