In Italia, negli ultimi anni, il numero delle cremazioni è cresciuto costantemente. Oggi un italiano su quattro sceglie questa pratica. Si stima che nel 2016 sono state cremate il 23% delle salme, contro il 33% delle inumazioni e il 44% delle tumulazioni in loculo. Ma cosa serve per il nulla osta alla cremazione? A chi rivolgersi dopo il decesso di una persona che ha espresso la volontà di essere cremata? Come e dove conservare le urne cinerarie? Come è regolamentata la dispersione delle ceneri in Italia? Proviamo a dare una risposta a tutte queste domande.
Cremazione: di cosa si tratta
La cremazione è una pratica molto antica, in Asia si esegue da millenni, e in alcune culture si riteneva purificatorio l'uso del fuoco e che la cremazione stessa illuminasse il passaggio dei defunti in un altro mondo, ma soprattutto che ne impedisse il ritorno tra i vivi.
La cremazione non è altro che la pratica di ridurre, tramite il fuoco, mediante combustione, le spoglie di un cadavere nei suoi elementi base, gas e frammenti ossei, ma non è la cremazione in sé a ridurre il cadavere in cenere, solo in un secondo momento i resti del corpo del defunto divenuti frammenti ossei friabili vengono sminuzzati fino a formare una cenere. Saranno le ultime volontà della persona defunta, dei suoi familiari, degli usi e delle consuetudini del proprio paese o della propria religione a stabilire se queste ceneri dovranno essere custodite in un'urna nel cinerario comune di un cimitero, nelle cellette cinerarie, sepolte nei loculi, ove possibile conservate a casa oppure disperse in mare, laghi o fiumi o in appositi luoghi, di solito giardini, pensati per offrire raccoglimento a parenti ed amici del caro estinto.
Come è regolamentata
In Italia la cremazione è regolamentata da una legge nazionale, nonché da normative regionali e disposizioni comunali. Sempre meglio informarsi presso il proprio comune di riferimento, dunque, poiché da luogo a luogo potrebbero riscontrarsi diverse regole e direttive. Tuttavia, nel nostro territorio nazionale, per procedere alla cremazione di una salma è necessario che vi sia l'espressa volontà del defunto provata da un testamento registrato da un notaio, da un testamento olografo, scritto di proprio pugno, datato e firmato oppure dall'iscrizione ad un'associazione pre cremazione riconosciuta o ad una società di cremazione, la quale richiede il pagamento di una quota d'iscrizione e la compilazione di un modulo debitamente a mano. In queste ultime due opzioni le ultime volontà del defunto vengono rispettate anche nel caso in cui i familiari o i parenti più prossimi facessero opposizione. Laddove non fosse possibile avere per iscritto il desiderio di farsi cremare della persona deceduta, può essere riferito dal coniuge o dal partner (in caso di unione civile), oppure, in loro mancanza, dal parente o dai parenti più prossimi entro il sesto grado. Tale manifestazione del defunto va resa davanti all'Ufficiale di Stato Civile, nel comune di residenza in vita o di decesso del defunto stesso o nel comune di residenza del dichiarante presentando istanza di cremazione. La cremazione è un servizio pubblico a domanda individuale per il quale è stabilita una tariffa ministeriale massima, da considerare che il prezzo può variare a seconda del forno crematorio e del comune.
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